CANTO GREGORIANO IL CANTO DELL’ANIMA
Il Sistema Bibliotecario “Monte Linas” e la Biblioteca dell’Istituto di Scienze Religiose “Mons. G.M. Pilo” di San Gavino Monreale propongono un “viaggio” lungo più di mille anni per conoscere meglio il canto proprio della liturgia romana, esempio e modello di arte sacra: il Canto gregoriano, considerato dalla Chiesa come “Bibbia cantata”.
È un canto liturgico omofono, monodico, ad una sola voce e cantato a cappella cioè senza accompagnamento musicale. È una musica che esclude la simultaneità sonora di note diverse: ogni voce che lo esegue canta all’unisono. Il nome deriva dal papa benedettino Gregorio I Magno che, secondo la tradizione, raccolse e ordinò i canti sacri in un volume chiamato Antiphonarius Cento.
In realtà il canto gregoriano nacque dall’opera di unificazione di varie tradizioni avviata tra l’8° e il 9° secolo in Francia dai re carolingi Pipino il Breve e Carlo Magno. Con il Sacro Romano Impero il canto cristiano praticato in Francia, detto gallicano, e quello romano, si fondono. La maggior parte del repertorio di canti venne composto durante il V e VI secolo nella schola cantorum, dove la Chiesa formava i cantori che accompagnavano le funzioni. Durante l’VIII secolo i sovrani franchi adottarono la liturgia romana, dando vita al canto gregoriano propriamente detto: il gallico-romano. I monasteri benedettini furono determinanti per la sua diffusione, durante il IX secolo, in tutto l’impero carolingio.
In Italia i due centri più attivi furono l’abbazia di Nonantola e quella di Montecassino. Dalla metà del XIX secolo, grazie a un lavoro di ricerca tuttora in corso, l’abbazia di Solesmes, in Francia, si è imposta come il principale centro mondiale di studio e conservazione del canto gregoriano il cui repertorio è molto vasto e viene differenziato per epoca di composizione, regione di provenienza, forma e stile. Esso è costituito dai “Canti dell’Ufficio” o “Liturgia delle Ore” e dai “Canti della Messa”.
Il canto gregoriano non è un elemento ornamentale o spettacolare che si aggiunge alla preghiera di una comunità ma è parte integrante ed efficace della stessa lode, ordinato al servizio ed alla comprensione della Parola di Dio. È questo il significato più profondo e intimo di questo genere musicale. Il canto gregoriano è la preghiera cantata ufficiale della liturgia romana in lingua latina, sarebbe riduttivo considerare il canto gregoriano solo come un elemento musicale dentro la liturgia, esso è forma musicale della liturgia.
Il Concilio Vaticano II, nel sesto capitolo della Costituzione Sacrosanctum Concilium del 4 dicembre 1963 ha sancito che “La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale.”
BIBLIOGRAFIA
“Grandemente entusiasta del vero canto Gregoriano, mi sono deciso a pubblicare questo Metodo per assecondare, nella misura delle mie forze, il desiderio dei Romani Pontefici Leone XIII e Pio X, e per contribuire anch’io, non foss’altro con una piccola pietra, alla ricostruzione del grande edificio del canto gregoriano. La dottrina, ci tengo subito a dirlo, non è la mia. Mio unico scopo è stato quello di riprodurre con chiarezza ed esattezza gli insegnamenti della scuola di Solesmes, alla quale si deve oggi l’onore di aver così magnificamente servito alla Chiesa restituendole il suo vero canto; quel canto così bello, così grave, tanto conforme alla sua santità; quel canto ispirato da Dio e uscito dal cuore di uno dei più illustri suoi figli, come da un istrumento delicato sotto il tocco dello Spirito Santo.” Don Gregorio M. Sunol, O.S.B., Monaco di Monserrato
Un’esposizione completa dello sviluppo della musica sacra nell’Europa occidentale, dagli inizi testimoniati nel Nuovo Testamento fino alla sua multiforme espansione nel cattolicesimo contemporaneo. L’esposizione è strutturata in una duplice prospettiva: da un lato, tenendo nell’obiettivo la musica nella celebrazione della liturgia; dall’altro lato, la musica sacra come forma artistica autonoma, con importanti compositori e opere. Pur mantenendo ben connessi l’ambito della liturgia e della musica, l’esposizione tiene conto anche di elementi popolari.
Se in ogni tempo e luogo l’afflato religioso ha trovato espressione privilegiata nel ritmo e nel suono, la musica che ha accompagnato le sorti della civiltà cristiana presenta una ricchezza di forme unica. Nel corso di due millenni l’eredità ebraica, i documenti conciliari, l’opera dei Padri della Chiesa, l’intervento dei pontefici hanno plasmato un corpus di generi musicali di grande raffinatezza, che nel canto gregoriano ha il suo esempio più celebre e nell’organo lo strumento elettivo. A partire dall’età moderna, a questo canone che annovera inni, salmi, oratori si sono aggiunte opere di grandi compositori ispirate alla storia religiosa o ai generi destinati al culto – come la “messa” – con le quali la musica sacra non è più associata in modo esclusivo ai luoghi consacrati e diventa parte della “grande musica”. In nome di una maggiore accessibilità delle pratiche rituali, la riforma liturgica sancita dal Concilio Vaticano II ha sostituito il latino con le lingue nazionali, consegnando alla storia questo prezioso patrimonio estetico e spirituale, che oggi vive per lo più nella forma del concerto. E’ questo, probabilmente, il motivo dell’oblio dei musicologi italiani, che con questa breve storia Luigi Garbini interrompe dopo decenni.
Fin dalle sue più remote origini la musica è sempre stata strettamente legata all’esperienza religiosa, accompagnando di epoca in epoca l’intero percorso dell’umanità, dando vita ad un repertorio musicale di enorme vastità e di straordinaria varietà nell’avvicendarsi di linguaggi, forme, stili e tecniche compositive, spesso intrecciate alle più diverse manifestazioni artistiche, alla letteratura, alla filosofia in un connubio tanto più denso, suggestivo e stimolante: dalla monodia cristiana, alla prime forme polifoniche, dall’esperienza dell’Ars Antiqua a quella dell’Ars Nova, dal Rinascimento al Barocco, dal Classicismo al Romanticismo al Decadentismo, giungendo fino alle avanguardie del Novecento, la musica sacra ha lasciato un segno indelebile ed imprescindibile attraverso un repertorio immenso e straordinario comprendente alcuni degli esiti più alti della sensibilità, dell’intelligenza e della fantasia dell’uomo, fosse egli credente o ateo. Non a caso l’esperienza musicale, nella sua dimensione immateriale, nella sua tensione tra bellezza e spiritualità, è stata spesso assimilata all’esperienza religiosa stessa, mentre l’attività del musicista veniva accostata a quella di un vero e proprio sacerdote.
Questa nuova Guida, unica nel suo genere in Italia, intende offrire al lettore una panoramica esauriente dei movimenti, dei generi, delle forme e degli autori che hanno lasciato in questo ambito una testimonianza decisiva, permettendo così ad ognuno di addentrarsi passo dopo passo in quelle opere che hanno segnato il cammino della civiltà, comprendendone la genesi, gli ambienti in cui sono nate, le problematiche ad esse connesse, le peculiarità stilistiche e linguistiche, senza eccedere in aridi tecnicismi, ma senza scadere in un generico descrittivismo.
CD-AUDIO
Gregorian Chants : The Franciscan Monks of Assisi : Recording Art, c2001.
Gregorianischer choral : Kirchweihe ; Mariae Aufnahme in den Himmel / eseguiti dal Choralschola der Benediktinerabtei Munsterschwarzach ; dir. Godehard Joppich Pater. – Hamburg : Polydor International GmbH, p1982.
APPROFONDIMENTI
- Che cos’è il canto gregoriano
- Il canto gregoriano
- Piccolo metodo di canto gregoriano
- Canto gregoriano – Wikipedia
- Canto gregoriano, la musica perfetta per la sacra liturgia
- Il canto gregoriano completo
- Il culto nell’ecclesia cittadina
- Canto gregoriano come canto dell’assemblea?
- Generatore di canti gregoriani
- Gregorian voices
- Il canto gregoriano incontra i suoni contemporaneo
- La registrazione musicale più lunga: 7000 ore di canto gregoriano
VIDEO
ALLELUJA, VENI SANCTE SPIRITUS, capolavoro del canto gregoriano, Giovanni Vianini, Schola Gregoriana Mediolanensis, Milano, Italia
Hymnus VENI CREATOR SPIRITUS, Visione spartito, due versioni, SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS, Dir. Giovanni Vianini, Milano, Italia
Canto Gregoriano, MISSA DE ANGELIS, Schola Gregoriana Mediolanensis, Giovanni Vianini, Milano, Italia
Canto Gregoriano – Kyrie Eleison, Gloria, Sanctus e Agnus Dei
Canto Gregoriano – Coro Francescano di Assisi
LEZIONI DI MUSICA 24 – Le origini della musica: il Canto Gregoriano. Giancarlo Pavan
Canto dei Mistici: Canto Gregoriano Divino “O filii et filiae” (2 ore)
Ascolta la meraviglia dei canti gregoriani delle suore benedettine
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