«Dica ognuno quel che vuole: la meglio stufa è sempre il sole» (Gianni Rodari)
Il 23 ottobre 2020 ricorrevano i 100 anni esatti dalla nascita di Gianni Rodari
Bibliografia:
Rodari amava moltissimo i gatti e progettava un intero libro di storie a loro dedicate. La prematura scomparsa gli impedì di realizzare il volume, ma gli scritti qui raccolti (parte dei quali da poco rinvenuti fra le carte di Rodari conservate dalla moglie e pubblicati per la prima volta) danno un’idea del simpatico e divertente progetto: un Signor Gatto con la vocazione del commercio, felini con denominazioni e professioni inusuali, rivendicazioni astronomiche del nome di una stella, vecchi scontenti della loro condizione e pronti a trasformarsi in gatti.
Abbandonata in fasce su una montagna dal padre, il re Jaso, che desiderava un figlio maschio, la piccola Atalanta viene allevata da un’orsa sotto lo sguardo vigile di Diana, la dea della caccia. Divenuta una giovane donna forte e coraggiosa, parte alla scoperta del mondo e compie imprese straordinarie. Il suo coraggio, la sua forza d’animo e la sua integrità fanno sfigurare eroi come Teseo e Giasone, dei quali si conquista il rispetto e l’amicizia. Per la prima volta Gianni Rodari affronta il meraviglioso mondo della mitologia greca e racconta, con la sua consueta maestria, la storia di un personaggio femminile capace di lasciare il segno anche nell’immaginario dei lettori di oggi.
La posta in gioco dello scontro fra Cipollino e Limone è nientemeno che la libertà di un popolo intero, composto di pomodori, ciliegie, fagiolini e vecchie talpe. Incantate come una fiaba, lunghe come un romanzo, divertenti come un cartone animato, “Le avventure di Cipollino” sono un libro unico, nato nell’atmosfera di entusiasmo e di speranza del secondo dopoguerra. La trama è lineare: i buoni, vessati dal tiranno e oppressi da regole insensate, guidati dal giovane Cipollino riusciranno a sconfiggere i cattivi a colpi di scherzi, beffe e piani geniali, senza mai ricorrere alla violenza. Ma l’intento di Gianni Rodari, non è mettere in scena una lotta tra il male e il bene: è quello di dimostrare che una società giusta sia possibile, auspicabile e anche più divertente per tutti.
Le avventure di Tonino l’invisibile / Gianni Rodari; illustrato da Emanuele Luzzati. – Roma: Editori Riuniti, 1985
Ogni tanto ci piacerebbe diventare invisibili per marinare la scuola, ascoltare quello che dicono gli altri, fare scherzi senza il timore di venire puniti. Ma se il nostro sogno diventasse realtà, potremmo incorrere nelle disavventure di Tonino, protagonista di questa simpaticissima storia, che si accorge ben presto dei problemi creati dalla sua desiderata e magica invisibilità: non poter giocare con gli amici, essere ignorato da tutti, star solo… Ancora una volta Rodari con la leggerezza del racconto ci fa riflettere su temi importanti come l’amicizia, la partecipazione e la solidarietà.
Gianni Rodari (1920-1980) nella cultura italiana ed europea è stato presente non solo come autore di testi famosi ed ormai classici di letteratura per l’infanzia. Prima di tutto, Rodari è stato un giornalista, cronista, inviato, commentatore, corsivista. Del composito catalogo di scritti giornalistici di Rodari, questo volume presenta una ricca selezione. E’ un Rodari in presa diretta con la realtà, come sempre argutamente ironico e satirico, e lucido maestro di diffidenza. Alle pagine di quotidiani e periodici Rodari assegnava il compito di essere anche luogo di sperimentazione di forme e procedure creative nuove. In esse egli ha affinato fin dagli anni Cinquanta le strategie di rappresentazione satirica usate poi nei racconti. In appendice al volume, un elenco completo degli scritti di Rodari in Paese sera, dal 1958 al 1967.
In mezzo alle montagne c’è il lago d’Orta. In mezzo al lago c’è l’isola di San Giulio. Sull’isola c’è la villa del barone Lamberto, un signore molto vecchio, molto ricco, sempre malato. Le sue malattie sono ventiquattro e solo il fedele maggiordomo Anselmo è in grado di ricordarsele tutte… Ma ecco che intanto piombano sull’isola il perfido nipote Ottavio che mira ad impadronirsi dell’eredità e una gang di banditi decisi a rapire il barone e a chiedere un riscatto enorme. Le storie di Rodari offrono divertimento e una girandola di situazioni e personaggi esilaranti: un modo di comprendere questo nostro mondo.
Questa storia in rima è una fiaba sul potere, sulla libertà e la contestazione e ha inizio con un Re di Denari, il più avaro di tutti gli avari ed una regina, madama di Picche, la più ricca di tutte le ricche.
Le “Favole al telefono” di Gianni Rodari non conoscono il passare del tempo: i personaggi anticonformisti e gli eventi imprevisti, le dolcissime strade di cioccolato e i saporitissimi palazzi di gelato, i numeri paradossali e le domande assurde capaci di far riflettere il lettore costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione che Gianni Rodari coniugava con la puntuale osservazione della realtà contemporanea all’insegna dell’eleganza, dell’ironia, della freschezza.
Grazie a Gianni Rodari la letteratura per l’infanzia è stata sottratta al limbo di una produzione minore e restituita, nella sua affascinante complessità, alla storia della letteratura e a quella della pedagogia; il percorso dello scrittore di Omegna non si configura, però, come accomodante itinerario nei luoghi letterari dell’ironia, del paradosso e ancor meno si caratterizza come sentiero tutto interno all’attivismo pedagogico italiano, ma assume via via i segni della contemporaneità, dell’inquietudine, della tensione morale, della coraggiosa protesta civile. L’umorismo dell’assurdo, il gioco della dissacrazione dei luoghi comuni, gli stravolgimenti del linguaggio altro non sono che l’invito reiterato a liberarci dagli schemi, dai pregiudizi, dal conformismo per guardare più lontano; in un momento storico in cui i punti di riferimento morali e civili sembrano smarriti i libri di Rodari ci indicano, anche al di là della felice invenzione e del piacere della lettura, le strade della tolleranza, le vie dell’amicizia sulle quali converrà incamminarci se vogliamo ancora scommettere sul futuro delle nuove generazioni.
Pubblicata per la prima volta a puntate negli anni Cinquanta e costruita attraverso disegni commentati da rime baciate, questa filastrocca rappresenta l’omaggio di Rodari a uno dei personaggi più amati dai ragazzi di tutto il mondo. Fedele al romanzo ma capace di avvicinarlo alla sensibilità moderna di bambini abituati al racconto per immagini, essa continua da decenni a vincere immancabilmente la sua scommessa: quella di avvicinare anche i lettori più piccoli al capolavoro di Collodi.
Uno zoo variopinto e in continuo movimento, ascensori che si trasformano in astronavi, ragionieri a dondolo e dinastie di poltroni; accenti che scompaiono, parentesi lasciate aperte, punti e virgole irrequieti, rime sbarazzine e rompicollo: ogni libro di Rodari è un appuntamento con una fantasia allegra e scatenata, che non rinuncia a rappresentare e a giudicare il mondo.
Protagonista di Filastrocche lunghe e corte è la vita di tutti i giorni colta attraverso scorci di città, stagioni e personaggi ora realistici ora fantasiosi ma sempre attenti a sottolineare con leggerezza il valore del lavoro, del rispetto per gli altri, l’importanza della sincerità, la necessità della pace.
Sarà divertente per i lettori restare tutto l’anno in compagnia di Gianni Rodari: le filastrocche di questo libro toccano infatti molti aspetti della vita quotidiana e ci colpiscono per attualità e freschezza. Grazie a un sapiente gioco di rime il lettore diventa protagonista delle filastrocche, e se da un lato Rodari lo invita a guardarsi allo specchio, dall’altro non manca di fornirgli in poesia “notizie di cronaca”, descrizioni di città e di mestieri: con ironia e leggerezza Gianni Rodari ci fa capire che il mondo ha bisogno dell’impegno di tutti all’insegna dell’amicizia e della solidarietà.
Nella notte di Natale, in tutto il mondo, Babbo Natale porta i suoi doni ai bambini che sono stati buoni. Quelli italiani sono i più fortunati, perché la notte tra il 5 e il 6 gennaio ricevono degli altri regali: volando a cavallo di una scopa glieli porta la Befana, una vecchia burbera ma buona. Ma un 5 gennaio di tanti anni fa i bambini italiani rischiarono di non avere nessun dono. Da qui parte una fiaba moderna animata da indimenticabili personaggi, dal trenino Freccia Azzurra al capitano Mezzarba, dal cagnolino Spicciola all’indiano Penna d’Argento.
Esiste chissà dove e chissà quando il paese dei bugiardi, dove il pane è inchiostro, dove il verde è rosso, dove i cani miagolano, dove i gatti abbaiano. Figuriamoci cosa succede quando in un paese simile arriva Gelsomino, abituato a dire pane al pane e vino al vino.
Contiene i seguenti racconti: Le mucche di Vitipeno; Un amore a Verona; Una vita per l’etologia; Le notti di Spilamberto; Le spiagge di Comacchio; Il gioco dei quattro cantoni; L’affare del secolo; Gente in treno; Codice di avviamento fantastico; Ciabattone e Fornaretto; Un giocattolo per Natale; La sposa sirena; Cielo e terra; La canzone del cancello; La parola Torino; La serenata di Pacchetto, La partita; L’agente X.99.
Il giovanissimo Giampiero Binda, detto Gip, nonostante una gran passione per le trasmissioni televisive, non avrebbe mai pensato di decollare dalla sua poltrona, piombare a capofitto nel magico apparecchio e mettere a soqquadro i programmi più diversi! Eppure in una tranquilla casa di Milano succede proprio così! Nelle «Altre storie in orbita» faremo invece conoscenza di un venditore di souvenir che salva la torre di Pisa dagli extraterrestri, di Delfina, Cenerentola dello spazio, che viene invitata al gran ballo per l’elezione del Presidente di Venere e potremo anche andare in vacanza nella casa volante del signor Pancrazio!
Uno strano matrimonio tra Venezia e l’Oriente, il teatro dei burattini e le “mille e una notte”. Arlecchino, Colombina, Pulcinella (con la nostalgia di Napoli), Alì Badaluc, Magnapàn, Don Lindoro Lagrimoso, Pantalone dei Bisognosi e il Capitan Tartaglia, tutti impegnatissimi a inseguire la misteriosa gondola fantasma che va sola sulla laguna ma che potrebbe anche trasportare il contesissimo figlio del Califfo di Bagdad, Alì Mustafà, tenuto prigioniero nella celebre e famigerata prigione dei Piombi. Rapimenti, scambi equivoci, evasioni, piraterie e, soprattutto, lo strano concetto d’onore del manierato Mustafà (che ringrazia anche delle botte), fino al festoso “happy end”. Illustrazioni di Altan.
Grammatica della fantasia, una tra le opere più importanti di Gianni Rodari nonché il suo unico scritto teorico organico, fu pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 1973. Frutto degli “Incontri con la Fantastica” che Rodari ebbe a Reggio Emilia nel marzo 1972 con insegnanti, bibliotecari e operatori culturali, da sempre è un punto di riferimento in Italia e all’estero per quanti si occupano di educazione alla lettura e di letteratura per l’infanzia. La storia di questo libro è costellata di riedizioni e versioni straniere che ne hanno sancito il successo internazionale, confermando il suo valore e la sua attualità fino a oggi. Nella Grammatica della fantasia, quella caratteristica umana così potente durante l’infanzia, la fantasia appunto, diventa il motore del processo creativo e arriva a dimostrare l’enorme energia liberatrice della parola. In occasione del quarantennale dalla prima pubblicazione esce un’edizione speciale arricchita da 16 pagine che raccolgono i contributi preziosi di amici dell’autore, editori, autori, e di chi, pur non avendolo conosciuto personalmente, gli è debitore di una scelta di vita anche grazie alla sua Grammatica. Pino Boero, Roberto Denti, Roberto Piumini e molti altri hanno dedicato parole di tributo alla figura di Gianni Rodari e a questa sua opera.
Ecco i “nuovi giochi di fantasia” proposti da Gianni Rodari coi suoi racconti, le poesie e i suoi teatrini. Perché nuovi? I primi giochi di fantasia, pubblicati in questa stessa collana con il titolo “Chi sono io?”, hanno aiutato il bambino a conoscere sé stesso. Questi nuovi giochi lo accostano al mondo esterno, alla realtà, agli altri, amici o estranei, grandi e piccoli, veri o immaginari: insieme con loro il bambino riparte per compiere un altro viaggio nel paese della fantasia, dove, come si sa, c’è posto per tutto e per tutti.
Gianni Rodari ci conduce in una paradossale giostra attraverso il mondo delle correzioni a matita rossa e blu. Poesie e raccontini si intrecciano in un dialogo tutto ammicchi con gli scolari intelligenti (e con i genitori, ai quali l’autore dedica un’arguta presentazione del libro).
“Il gioco dei perché è il più vecchio del mondo. Prima ancora di imparare a parlare l’uomo doveva avere nella testa un gran punto interrogativo”: le parole di Gianni Rodari chiariscono bene il senso dei “perché” di questo libro e ci portano all’interno di un’officina letteraria dove razionalità e fantasia, scienza e poesia convivono. Nati da due rubriche giornalistiche in cui lo scrittore rispondeva alle più disparate domande dei suoi giovani lettori, i “perché” danno ancora una volta misura della grandezza di Gianni Rodari, che con vivacità e ironia sapeva far riflettere lettori piccoli e grandi.
Arlecchino, Pulcinella e Colombina, stanchi di essere appesi a un filo, decidono di abbandonare il Gran Teatro di marionette diretto da Fernando Malvasia. Fuggiti dal paese di Telodomando le tre marionette vanno incontro ad avventure e personaggi: un salmone chiacchierone, un merlo in gabbia, un severo mugnaio e alcuni orsi. Ma alle loro spalle, piano piano, arriva Malvasia… A questo primo racconto in versi, “Marionette in libertà” segue una divertente riscrittura della celebre fiaba di Andersen, “Il vestito nuovo dell’imperatore”.
Un libro per le prime letture, ricco di illustrazioni a colori e di simpatiche avventure. I nani di Mantova hanno sempre vissuto in un appartamento speciale del palazzo Ducale, dove tutto è in miniatura. Ma un giorno si ribellano a Capitan Bombardo, escono e restano tra la gente perché hanno deciso di crescere.
Un coccodrillo sapiente che si presenta alla televisione, Marco e Mirko contro la temibile banda del Talco, Grillo, il postino di Civitavecchia che solleva navi e Colosseo, Piano Bill, il cow boy musicale, il sior Tòdaro, che per timore che Venezia possa affondare da un momento all’altro si trasforma in un pesce… Ecco alcuni degli imprevedibili personaggi di questo libro di Rodari. “Che cosa succederebbe se”, chiave magica per penetrare il mondo della fantasia e dell’immaginazione, è l’interrogatorio che Rodari ha posto ai ragazzi delle numerose scuole di cui è stato sovente ospite. Che cosa succederebbe se gli extraterrestri scendessero a Pisa per rubare la torre? Insieme, Rodari e i ragazzi, provano e trovano le risposte più bizzarre. Così è nata questa serie di storie esilaranti colme di fantasia e di estro.
Marco, giovane protagonista di questo romanzo, affronta un lungo viaggio spaziale in sella al suo cavallo a ciondolo e scopre un favoloso pianeta in cui la vita ha il colore della solidarietà, il sapore dell’amicizia: servizievoli robot esaudiscono i desideri degli abitanti, la tecnologia è a disposizione di tutti, non esistono conflitti. Gianni Rodari, che sapeva come entrare nella realtà dalla “finestra” della fantasia, dedica il suo pianeta “ai bambini di oggi, astronauti di domani” e ci parla con leggerezza e umorismo di temi importanti come quelli della pace e della scienza al servizio dell’umanità.
“Cari ragazzi, la differenza fra questa storia e un grande romanzo di avventure sta nel fatto che qui è tutto vero, dalla prima parola all’ultima. In questa storia io non ho voluto raccontarvi avventure incredibili, ma come Anna, Francesco e Domenico hanno conquistato la loro forza, come essi giorno per giorno sono diventati uomini. Le avventure dei pirati sono più colorite e affascinanti, certo: ma l’avventura di diventare uomo è più bella, perché è più vera.”
Avete mai incontrato piante miracolose, personaggi straordinari, luoghi geografici nati dalla fantasia? Volete divertirvi con filastrocche affidate al gioco della rima, al gusto dell’invenzione, al piacere del racconto? Aprite queste Prime fiabe e filastrocche di Gianni Rodari e leggetele… conoscerete così un autore che fin dai primi anni della sua attività di giornalista e scrittore per l’infanzia seppe far scaturire da una realtà ancora grigia e povera occasioni di divertimento e motivi di riflessione… una continua esplosione di fuochi artificiali e di sorprese.
Che cosa succede se le formiche vanno in bicicletta, i gatti suonano il pianoforte, un ragioniere sposa una gallina ed un mercante si mette a vendere le stelle? Uno dei meriti di Gianni Rodari è quello di aver reso trasparente ai lettori di ogni età una verità importante: il gioco non è soltanto divertimento. Smontando, rimontando, combinando tra loro le parole ed i pezzi di quel gran meccano che è il mondo, noi impariamo a conoscerlo e a giudicarlo. Il <<bricolage>> della fantasia ci insegna a sorridere, e a capire. Pubblicate su giornali e periodici, e per la prima volta raccolte in volume (ma vi sono anche molti inediti), queste filastrocche aumentano il debito di gratitudine e di affetto per uno degli autori più amati degli italiani.
Tanti anni fa i due gemelli Marco e Mirko avrebbero dato molte preoccupazioni agli adulti che, vedendoli armati di terribili martelli-boomerang, avrebbero temuto danni alle persone e alle cose. Oggi invece i due gemelli appaiono geniali, intraprendenti, aiutano i grandi, risolvono misteri, si muovono con avventurosa curiosità in quel mondo vivissimo costruito dalla fantasia di Rodari.
Tante storie per giocare è uno dei più celebri “esercizi di fantasia” che Gianni Rodari ha proposto al suo giovanissimo pubblico: venti racconti per ognuno dei quali sono offerti tre finali diversi, con l’esplicito invito a mettere in gioco la propria immaginazione inventandone altri. Alla fine del libro è l’autore stesso a commentare i diversi finali, introducendo i suoi lettori nel laboratorio di un inventore di storie.
E se un giorno comparisse nel cielo di una nostra città una specie di misterioso disco volante? Gli adulti penserebbero subito a un’invasione di extraterrestri, chiamerebbero l’esercito, arruolerebbero schiere di scienziati e di ricercatori… È quello che succede nella borgata romana del trullo sconvolta dal misterioso oggetto spaziale… Due simpatici bambini, però, non credono alle apparenze, e i fatti daranno loro ragione: insieme a tanti amici gusteranno una meravigliosa torta scesa dal cielo.
Teresin che non cresceva, mago Garù, Re Mida e il brigante Filone, Zio Bianco e Leo Decimo e molti altri ancora sono i protagonisti di “Venti storie più una”, abitanti di un mondo sempre in bilico tra la fiaba e la realtà, tra l’avventura e la vita quotidiana.
Giovannino Perdigiorno appartiene alla stirpe dei grandi esploratori: ha curiosità, spirito d’avventura, voglia di raccontare le sue imprese. I mondi che spesso incontra, però, non lo soddisfano completamente e così, dopo una breve sosta, riparte per inseguire il sogno di un “paese senza errore”, dove tutto sia “perfetto” e “bello”.
Video:
- Guarda il primo video: “100 anni di Rodari”, pubblicato un suo filmato inedito
- Guarda il secondo video: “100 anni dalla nascita di Gianni Rodari”
- Guarda il terzo video: “A scuola con Gianni Rodari”
- Guarda il quarto video: “Esercizi di Fantasia”
- Guarda il quinto video: “Rodari legge Rodari”
Approfondimenti:
- Leggi e conosci 1: Gianni Rodari in Enciclopedia dei ragazzi Treccani
- Leggi e conosci 2: Gianni Rodari in Wikipedia
- Leggi e conosci 3: Centogiannirodari.com
- Leggi e conosci 4: Gianni Rodari, un meraviglioso intellettuale (Vannessa Roghi, storica)
Giovannino Perdigiorno
Giovannino Perdigiorno
ha perso il tram di mezzogiorno,
ha perso la voce, l’appetito,
ha perso la voglia di alzare un dito,
ha perso il turno, ha perso la quota,
ha perso la testa (ma era vuota),
ha perso le staffe, ha perso l’ombrello,
ha perso la chiave del cancello,
ha perso la foglia, ha perso la via:
tutto è perduto fuorché l’allegria.